domenica 30 maggio 2010

La Nuova Venezia: La difesa dei primari, ma senza due colleghi.

Al vertice dell'Asi 12 c'è chi afferma la necessità di un ridimensionamento delle strutture saintarie lagunari La difesa dei primari, ma senza due colleghi C'è chi ha cercato di interpretare l'assenza dei due primari delle strutture per cui si agita il fantasma del ridimensionamento, Gabriele Risica di Cardiologia e Michele Sicolo di Medicina Nucleare, con il loro presunto mancato allineamento sulle posizioni dei colleghi schierati venerdì a sostenere che il Santi Giovanni e Paolo non solo non chiuderà, ma neppure verrà ridimensionato. Non avevano l'influenza e neppure erano impegnati altrove, semplicemente non sarebbero stati invitati all'incontro dal primario che lo ha organizzato. Il fronte di chi vuole dimostrare che nulla verrà smantellato sarebbe stato più credibile se anche Risica e Sicolo fossero stati presenti e avessero parlato.
Del resto lo stesso Enzo Raise poi non ha potuto che invitare sindaco, prefetto e addirittura chi per ruolo ha pi a cuore le anime che i corpi, il patriarca, «a portare avanti le ragioni della sanità veneziana». In verità, c'è chi è disposto a giurare che al vertice dell'Asl 12 c'è chi predica da tempo e apertamente la necessità di tagliare a Venezia per investire ancor di pi sull'Angelo di Mestre. Il direttore generale Antonio Padoan, veneziano doc, amministratore navigato e politico, ha pi volte ribadito e promesso che a Venezia non si smobiita. Il direttore sanitario Salvatore Barra e quella amministrativa Maria Alessandra Massei non avrebbero fatto mistero - almeno fino a qualche tempo fa - di essere favorevoli a un ridimensionamento del Santi Giovanni e Poalo. Intanto, il consigliere di Municipalità dell'Italia dei valori, Marco Caberlotto, è deciso a chiedere la convocazione di un Consiglio straordinario aperto ai cittadini con la presenza dei primari e del personale sanitario per discutere della questione. Certo è che i militanti del Movimento per la difesa della sanità pubblica, che venerdì hanno organizzato la manifestazione davanti all'ospedale civile, non mancheranno di richiamare l'attenzione dei cittadini su qualsiasi piccolo movimento interno alle strutture sanitarie lagunari. La prima scadenza riguarda Medicina nucleare, reparto che dal primo giugno avrà le strutture fuori norma e che quindi necessita di una ristrutturazione segnalata dallo stesso primario. «Ci assumeremo la responsabilità di lavorare in deroga alla normativa», ha promesso Padoan.

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