mercoledì 23 giugno 2010

La Nuova Venezia: Il silenzio assordante della politica

Davanti al Civile manifestazione del comitato per la difesa dell'ospedale «Salute a Venezia: fatti, non parole». Uno striscione con appelli a Comune e sindaco perché intervengano a difesa della sanità pubblica ha fatto ieri da sfondo alla manifestazione del movimento per la tutela dell'ospedale Civile. Davanti all'ospedale si sono riuniti una cinquantina di residenti muniti di cartelli che ricordano i punti deboli della sanità in centro storico: «Viviamo nel silenzio assordante della politica, che non prende in mano la situazione ha detto Salvatore Lihard al microfono non si conoscono le future sorti dei reparti di Medicina nucleare e di Emodinamica,
girano voci che le idroambulanze vengano ridotte da tre a due, l'eliosoccorso non è ancora i funzione e, solo pochi giorni fa, una turista a bordo di una nave da crociera è stata trasportata all'ospedale da un motoscafo della Finanza. Il deficit della Asl 12



ha attaccato Lihard ammonta a oltre 117 milioni di euro e a quanto sappiamo il direttore generale Antonio Padoan ha già utilizzato oltre la metà dei fondi disponibili per il 2010. Gran parte sono andanti a riempire il project financing dell'ospedale di Mestre». Una delle incognite riguardo al Civile, sulle quali si è soffermato ieri il movimento, è il futuro utilizzo del padiglione Jona: «Con la ristrutturazione dello Jona noi pazienti del Day-ospital di Ematologia esigiamo di ritornarvi, affinché lo spazio venga utilizzato per la sua originaria vocazione hanno detto i manifestanti E vogliamo che il numero dei posti letto rimanga invariato». A causa della ristrutturazione del padiglione Jona, i pazienti di Ematologia possono usufruire 
 
solo del Day ospital e, per i ricoveri, vengono assistiti in via provvisoria nel reparto di Malattie infettive. «Vogliamo che alla prossima conferenza dei sindaci dell'Asl ha concluso Salvatore Lihard venga presa in mano seriamente la situazione perché noi vogliamo avere risposte e sicurezze». «A Venezia, inclusi turistie studenti, passano 100 mila persone ha detto Nelly Vanzan Marchini vogliamo un servizio sanitario proporzionale alla quantità di popolazione».

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